domenica 6 giugno 2010

- 3 : verso l'assemblea d'ateneo UNICAL


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Verso l'Assemblea Generale d'Ateneo dell'UNICAL

VERSO l'Assemblea d'Ateneo Unical del 09 Giugno, ore 10.30 - AULA MAGNA

(d)Istruzione Universitaria

Il nuovo disegno di legge Gelmini in materia di Università costituisce l’ultima (e probabilmente definitiva) tappa di un lento e progressivo processo di smantellamento del sistema universitario pubblico italiano, cominciato dieci anni or sono, con il cosiddetto processo di Bologna (1999).

Ricostruendo le fasi di questo percorso, ci si può accorgere di quanto siano stati deludenti i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi che ci si prefiggeva con le varie riforme e di come, invece, stia prendendo corpo una creatura mostruosa che ha perso la vocazione umanistica del modello humboldtiano di Università.

Si può intravedere il complesso intreccio di trame, appetiti ed interessi che si stanno addensando così insistentemente attorno al mondo universitario; rispondono alle stesse logiche che stanno dietro al tentativo di privatizzazione di altri beni pubblici fondamentali quali l’acqua.

Questa logica è semplice: tutto è business e per comprare a buon mercato un bene pubblico, bisogna prima mandarlo in fallimento e poi svenderlo ad una cordata di imprenditori “coraggiosi”.

Solidarietà al comitato di lotta "Prendo-Casa" di Cosenza

La casa è un diritto primario che oggi con l'imperversare della crisi è sempre meno sicuro avere. Precari e precarie della città di Cosenza in questo mese hanno occupato uno spazio in disuso a viale Trieste per riappropriarsi di una vita dignitosa loro negata.

Per una classe politica che salva le banche e chiede “sacrifici” alla popolazione, questo non è lecito.
Non è lecito trovare collettivamente una soluzione per vivere meglio.
Non è lecito dissentire.
Non è lecito sottrarre al privato per restituire al pubblico.

E' lecito, tuttavia, non pagare stipendi, licenziare, aumentare le tasse e le rette universitarie, ridurre gli individui a merce.
I sacrifici che impongono non possono e non devono essere sostenuti dalle classi sociali più deboli, specie ad oggi di fronte all'avanzare della crisi. Crisi strutturale, di un sistema economico marcio. Che la crisi la paghino padroni, banchieri e quanti si arricchiscono sul lavoro e sulla fatica della gente!
Sempre di più sarà necessario per famiglie, migranti, studenti e tutti coloro che si troveranno in condizione di precarietà prendersi quello che gli spetta: destinare alla comunità quello che per troppo tempo è servito per ingrassare le tasche di chi ha speculato, di chi ha pensato solo al proprio profitto.

Il Movimento Studentesco Unical vuole esprimere solidarietà nei confronti del Comitato “Prendo Casa” per lo sgombero forzato che hanno subito in questi giorni dallo stabile occupato in viale Trieste, certo che uno sgombero non fermerà il proseguo di una lotta che i precari e le precarie devono portare avanti.
Lottare nel nostro presente è l'unico modo per conquistarsi ad un altro futuro.