giovedì 19 giugno 2008

RICORSO COLLETTIVO MEDICINA, IL TAR ACCOGLIE LE TESI DELL'UNIONE DEGLI UNIVERSITARI

Il Tar del Lazio accoglie le tesi dell’Udu e dichiara che il test d’ingresso per la facoltà di Medicina svoltosi a settembre andava annullato. Dichiara quindi che non condivide il parere dell’Avvocatura dello Stato che aveva portato a settembre a non annullare il test e a ritenerlo valido solo sulla base di 78 domande, affermando, come da noi sempre sostenuto, che gli errori presenti nei quesiti hanno determinato uno spreco di tempo e di concentrazione da parte dei candidati.
Per questo annulla i due avvisi che hanno eliminato le domande 71 e 79 e il cosiddetto decreto “blocca ricorsi UdU”. Annulla quindi anche gli atti del Miur con cui sono stati resi esecutivi i quesiti. Infine annulla la procedura concorsuale della prova di Medicina svoltasi a Roma alla Sapienza.
Il Tar del Lazio si esprime poi coerentemente alle richieste dell’Udu anche riguardo all’operato della commissione di esperti che doveva redigere il test d’ammissione, dichiarando una grave ed insanabile illegittimità l’aver omesso la redazione dei verbali e la distruzione dei file e dei documenti cartacei. Inoltre in accordo con quanto sostenuto dall'Avvocato dell'UDU Michele Bonetti, il Tar del Lazio riconosce che oltre alle due domande che erano state annullate dal Miur erano presenti all’interno del test ulteriori quesiti che o non riportavano risposte corrette, o non era opportuno venissero inserite nel test sostenendo che, anche in questo caso ribadendo quanto già sostenuto dall’Udu, le modalità della procedura selettiva non sono state idonee ad individuare gli studenti più versati nello studio della medicina. È infine il Tar stesso a suggerire al legislatore di dotare il sistema italiano di un modello funzionalmente più equo ed efficace, auspicando la possibilità di iniziative anche di livello legislativo.
Per tutti questi motivi l’Unione degli Universitari ritiene indispensabile un intervento urgente da parte del Ministro, chiedendo che vengano tutelati gli studenti ammessi tramite il test d’ingresso di quest’anno, che sono a nostro parere studenti universitari a tutti gli effetti, e chiedendo che vengano tutelati gli interessi degli studenti e dei ricorrenti che hanno visto negati, come conferma questa sentenza, i più basilari principi di diritto allo studio.

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