Dopo lo scandalo dei quiz di medicina dello scorso settembre l'Università di Catanzaro è nuovamente nell'occhio del ciclone, stavolta per un'inchiesta sulla compravendita di esami. Sembra bastassero 300€ per aggiudicarsi un buon voto su un esame, in realtà mai fatto.I soldi li avrebbe incassati Francesco Marcello -mente e cassiere di questa ennesima truffa ai danni dell'università- responsabile della segreteria didattica agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione, falso ideologico e materiale. Il sistema era "sicuro" perchè tutto veniva gestito da Marcello che aveva anche il compito di redigere e custodire i verbali d'esame. Il magistrato che segue le nuove indagini è Salvatore Curcio, lo stesso che sta ancora conducendo l'inchiesta sulla sottrazione dei modelli contenenti i test di ammissione ai corsi a numero chiuso, test annullati e fatti ripetere su richiesta del Ministro Mussi.L'indagine è partita nell'ottobre del 2006 su segnalazione del rettore dell'epoca, poi scomparso, Salvatore Venuta. L'ex rettore denunciò che nel corso di una sessione di laurea un docente della facoltà di Giurisprudenza aveva scoperto che una laureanda aveva superato anche l'esame della sua materia, ma lui quella studentessa non l'aveva mai vista. Le indagini hanno portato alla scoperta di un sistema di compravendita di esami all'interno del corso di Economia Aziendale attivato nel 2001; le prove falsificate al momento sono 13 ma i carabinieri stanno attualmente esaminando un'enorme quantità di documenti sequestrati presso la Facoltà di Giurisprudenza e tutto fa pensare che quanto scoperto sia solo la punta di un iceberg.
venerdì 16 novembre 2007
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