sabato 28 marzo 2009

4 APRILE, PULLMAN GRATUITI ANCHE DALL'UNICAL

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VERSO IL 4 APRILE

Tutto il mondo sta attraversando un momento di difficoltà senza precedenti a causa della crisi economica che ha colpito il sistema economico e finanziario. La crisi si innesta nel nostro Paese in un sistema produttivo già diffusamente debole e bisognoso di innovazioni, su una situazione infrastrutturale che soffre carenze decennali, su un welfare e su un sistema di istruzione e formazione che soffre da anni per i tagli e per la mancanza di un progetto da parte dei governi centrali e locali.
In questo quadro di forte e strutturale debolezza, le risposte del governo alla crisi risultano del tutto insufficienti e inadeguate. D’altro canto emerge chiaramente il disegno della maggioranza di utilizzare la crisi per mettere in campo un’azione di cambiamento radicale delle regole della nostra democrazia, che va dall’attacco alla Costituzione fino ai tentativi di snaturare e modificare nel suo DNA il ruolo del sindacato confederale e più in generale delle forze di rappresentanza sociale.
Noi siamo convinti che l’università si possa cambiare e che esistano misure che il Governo può mettere in atto per garantire il permanere di un sistema di formazione pubblico ed un sostegno affinché anche in una fase di crisi i giovani continuino ad avvicinarsi all’università indipendentemente dalle proprie condizioni economiche leggendo l’investimento sulla formazione come un investimento sul futuro.
Chiediamo al Governo di fare sì che la crisi non paralizzi la nostra possibilità di studiare: per questo il 4 aprile saremo in piazza, insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL.
Chiediamo al Governo e al Parlamento l’abrogazione della Legge che istituisce in Italia il numero chiuso e l’approvazione di una nuova legge sull’accesso all’università che garantisca a tutti pari opportunità di proseguire gli studi.
Chiediamo al Governo e al Parlamento l’abolizione degli ordini professionali, retaggio medievale e ulteriore barriera per i giovani sulla strada della propria realizzazione.
Diciamo no al numero chiuso, perché il nostro sistema formativo e l’accesso alle professioni siano liberi a tutti: per questo il 4 aprile saremo in piazza, insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL.
Chiediamo che non venga toccato il valore pubblico della formazione e che venga abolita la possibilità di trasformazione in fondazione degli Atenei.
Chiediamo che non si tocchi il valore legale del titolo di studi! Diciamo no alle privatizzazioni, perché la formazione continui ad essere un bene pubblico e perché venga mantenuto il valore legale del titolo di studi: per questo il 4 aprile saremo in piazza, insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL.
Chiediamo un adeguamento dei parametri ISEE per l'attribuzione dei benefici erogato dagli Enti per il Diritto allo Studio che amplii la platea degli aventi diritto.
Per questo difendiamo il tetto del 20% sul Fondo di Finanziamento Ordinario come limite massimo per la quota di bilancio proveniente dalla tassazione.
Chiediamo che vengano introdotte sanzioni certe per gli Atenei che non rispettano questo limite.
Chiediamo che venga stabilito a livello nazionale il vincolo che i sistemi di tassazione universitari si basino su una fasciazione continua, evitando in questo modo che studenti con un reddito di poco differente paghino tasse consistentemente differenti.
Diciamo no all’aumento delle tasse universitarie e chiediamo una redistribuzione più equa delle spese.
Chiediamo interventi straordinari di sostegno al Diritto allo Studio per chi proviene da famiglie colpite dalla crisi, a partire dalla gratuità delle mense e dei trasporti locali e dalla rimodulazione immediata della seconda rata delle tasse.
Chiediamo l'istituzione di un fondo perché gli studenti possano usufruire di un prestito a tasso zero con cui coprire i primi mesi d'affitto e le prime spese per la casa.
Chiediamo al Governo di fare sì che la crisi non paralizzi la nostra possibilità di studiare: per questo il 4 aprile saremo in piazza, insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL.

venerdì 20 marzo 2009

BRUNETTA UNICO GUERRIGLIERO

Il Ministro Brunetta ha oggi usato parole inaccettabili nei confronti del movimento studentesco.

E’ fuori dalla realtà definire “guerriglieri” centinaia di migliaia di studenti che da questo autunno ad oggi sono scesi nelle piazze dimostrando all’opinione pubblica di voler manifestare pacificamente il proprio dissenso contro i provvedimenti del Governo per l’Università. Intendiamo ricordare, a questo punto con maggior vigore, che il ruolo di un Governo, come dei Ministri che lo compongono, è quello di ascoltare le esigenze della popolazione, non di rimanere sordi a straordinarie manifestazioni di protesta, di discutere con il Paese e con il Parlamento, non di essere autoreferenziali alimentando un clima di tensione contro chi dissente.

Non possiamo che condannare le parole del Ministro Brunetta invitandolo a riguardarsi i filmati delle nostre manifestazioni che sono sempre state caratterizzate da un clima pacifico, nonostante l’ingente partecipazione, per il preciso intento degli studenti di mostrarsi civili nella protesta. Invitiamo, inoltre, il Ministro Brunetta a fare un analisi più ampia delle elezioni dei rappresentanti degli studenti in Italia, da Verona a Perugia, da Torino a Padova, dove il carattere intelligentemente pacifico delle mobilitazioni ha premiato con la democrazia un riconoscimento alle ragioni di questa straordinaria protesta che abbiamo appena ricominciato.

mercoledì 11 marzo 2009

18 MARZO MOBILITAZIONE NAZIONALE DI SCUOLA E UNIVERSITA'

Mercoledì 18 il mondo della conoscenza scenderà in piazza per una mobilitazione nazionale che si articolerà principalmente in manifestazioni regionali. E’ la prima volta che tutto il comparto della conoscenza, unitariamente tra scuola e Università, scende in piazza congiuntamente.
L’Unione degli Universitari aderisce e promuove la mobilitazione della FLC e sarà in piazza al fianco dei lavoratori di scuola e Università per difendere il carattere pubblico del sistema formativo italiano, perchè l’Università non può diventare una fondazione privata, perchè lo studio deve rimanere un diritto da garantire e non un debito da contrarre, perchè l’Università non può diventare un’impresa privata, perchè gli Atenei sono e devono rimanere un ente pubblico autarchico e non economico.
Per questo invitiamo tutti gli studenti a scendere in piazza Mercoledì 18 per difendere insieme ai lavoratori l’Università pubblica ed il diritto alla formazione.
9.30 concentramento-sit in, P.zza XI Settembre (Cosenza)

sabato 7 marzo 2009

venerdì 6 marzo 2009

COMUNICAZIONE IMPORTANTE

MARTEDI' 10 ALLE 11.30
gli studenti dell'unical convocano
presso l'aula cogestita FILOL. 8
ci sarà una assemblea pubblica per discutere della
"Proposta di Modifica dello Statuto d'Ateneo" che prevede l'accorpamento delle attività del Centro Residenziale (ente autonomo, che oggi eroga i servizi del diritto allo studio) a quelle del CDA dell'Unical.


E' importante partecipare perchè:


-formalmente la proposta passa come un "riassetto di gestione" per ridurre gli sprechi presenti;
-sostanzialmente la modifica si concretizzerebbe in accentramento di potere nelle mani del Rettore;
-in conseguenza alla modifica non può essere esclusa la possibilità che i servizi del diritto allo studio possano passare ad una graduale gestione "esterna" (ad es. fondazioni di diritto privato).


l'invito è allargato a tutte le componenti dell'Unical.