venerdì 30 maggio 2008

VOUCHER FORMATIVI PER IMPARARE LE LINGUE

E' stato pubblicato sul portale della regione Calabria un avviso pubblico per il finanziamento di voucher formativi individuali per la partecipazione a viaggi all'estero per lo studio delle lingue straniere.
Il bando dell'iniziativa può essere scaricato collegandosi al seguente link:

http://www.unical.it/portale/portalmedia/2008-05/avviso_voucher_lingue.pdf

per eventuali informazioni potete comunque passare dalla nostra sede sul ponte Bucci all'Unical.

mercoledì 21 maggio 2008

60 ANNI DI COSTITUZIONE, LA NOSTRA FESTA DELLA REPUBBLICA

INCONTRO CON IL RETTORE PROF. LATORRE PER PRESENTAZIONE CAMPAGNA CONDIZIONE STUDENTESCA

Nella mattinata di Lunedì 19 Maggio si è tenuta, presso la Sala Guarasci (Edificio Amministrazione) dell’Università della Calabria, una tavola rotonda organizzata dall’UdU Cosenza per presentare ed illustrare la campagna locale sulla “Condizione studentesca” al Magnifico Rettore ed ai rappresentanti dell’Istituzione Universitaria.
L’iniziativa rappresenta la prima tappa di un percorso intrapreso dall’Unione degli Universitari, non solo a livello locale ma anche e soprattutto a livello nazionale.

L’obiettivo di questa campagna, che l’organizzazione studentesca ha fortemente voluto e che porterà avanti con convinzione e passione, è quello di far conoscere in maniera approfondita le difficoltà di fronte alle quali si trovano gli studenti universitari.

Riguardo a questo tema esiste una convinzione diffusa, secondo la quale la vita di uno studente, in particolare di quelli fuori sede, è nota a tutti anche nei dettagli. Ma non è così.
Anche chi universitario lo è stato in passato, non ha la possibilità di comprendere a pieno la condizione attuale degli studenti; il contesto sociale si evolve e cambia profondamente con grande rapidità ed insieme a lui il contesto economico.
Le tasse, il diritto allo studio, i trasporti, gli alloggi sono oggi le preoccupazioni costanti degli iscritti negli atenei italiani. Vogliamo comprendere a fondo tutte le difficoltà degli studenti, evidenziando le maggiori criticità, andando oltre i luoghi comuni e componendo un quadro di sintesi che possa esserci utile a confrontarci con tutte le Istituzioni (soprattutto quelle comunali, provinciali e regionali: perché non è solo l’amministrazione universitaria a dover dare risposte) e che ci consenta di mettere in atto, con maggiore efficacia, la nostra azione di tutela dei diritti.

Prendendo in considerazione tutte le questioni aperte dell’universo studentesco l’UdU Cosenza ha concentrato la propria attenzione sulle “peculiarità” dell’Ateneo cosentino, strutturando il sondaggio-inchiesta, che si proporrà nelle prossime tre settimane agli studenti UNICAL, in modo da affrontare il più possibile i problemi più spinosi.

Il primo tema trattato è quello degli alloggi, privati o pubblici che siano. Le difficoltà legate alla questione abitativa presentano aspetti fortemente negativi a partire dai costi per le locazioni che negli ultimi tempi si sono dilatati a dismisura, anche a causa della mancata stipula degli accordi tra i comuni e le associazioni dei costruttori e proprietari previsti dalla legge. Questa totale assenza di regole, ha prodotto un sistema selvaggio all’interno del quale la regolarizzazione dei contratti d’affitto riguarda solo una parte del totale degli studenti fuori sede. Un importante passo in avanti, in questo senso è stato fatto grazie alle nuove regole introdotte dal Centro Residenziale per l’ammissione alle graduatorie delle borse di studio, che prevedono la possibilità di partecipare solo per quei fuori sede che esibiranno, in allegato alla domanda un regolare contratto di locazione.

Abbiamo voluto affrontare la questione del trasporto pubblico, regolato da un piano vecchio, concepito per un’Università molto meno popolata di oggi, e che non è in grado di venire incontro alle necessità degli studenti e di soddisfare l’esigenza del collegamento con un’area urbana in forte espansione e crescita demografica.

Il tema del diritto allo studio è probabilmente tra quelli che più interessano e condizionano la vita dello studente universitario.

L’impianto normativo vigente non lascia agli atenei molti spazi di manovra per quanto riguarda i criteri di assegnazione delle borse di studio, e la dotazione finanziaria è determinata in base ai trasferimenti statali e regionali.
Bisogna sempre tenere conto delle difficoltà economiche endemiche della nostra Regione che si riflettono inesorabilmente sulla possibilità per le famiglie calabresi di accedere all’istruzione universitaria. Affronteremo anche i temi della sicurezza e degli alloggi universitari che, in certi casi, versano in condizioni di degrado e in totale assenza di manutenzione. In conclusione voglio affermare che il nostro impegno è teso a voler dare voce a tutti gli studenti, nella convinzione che più è alto il livello di partecipazione migliore è la rappresentanza e migliore sarà la nostra attività di sindacato sempre nell’interesse degli studenti.

INCHIESTA SULLA CONDIZIONE STUDENTESCA ALL'UNICAL

L’inchiesta sulla condizione studentesca Unical nasce dall’Unione degli Universitari di Cosenza con l’intenzione di iniziare a dare una storia ed una geografia ad una larga fascia di persone che quotidianamente vivono nell’ Area Urbana di Cosenza, la abitano, la popolano, ma i cui problemi e le cui difficoltà quotidiane sono largamente ignorati nelle politiche pubbliche delle istituzioni locali e spesso della stessa Università.In particolare la prima esigenza è quella di conoscere le caratteristiche di chi abita nell’Area Urbana da “fuori sede” e quindi prende in affitto un appartamento per frequentare le lezioni universitarie: caratteristiche che si riferiscono ad una molteplicità di fattori: le zone maggiormente abitate dagli studenti (per scelta o per disponibilità di alloggi), la presenza di un contratto regolare, il costo dell’affitto mensile, la sicurezza, vivibilità e comfort dell’alloggio. Ma si è ritenuto altrettanto importante, analizzare i sopra-citati fattori per tutti gli studenti che usufruiscono degli alloggi universitari messi a disposizione dal Centro Residenziale.
L’inchiesta tende anche in maniera significativa ad analizzare - partendo dalla routine quotidiana di qualsiasi studente che frequenta il Campus di Arcavacata - quali possano essere le difficoltà o i disservizi che lo studente possa incontrare nello svegliarsi la mattina, recarsi all’Università per seguire le lezioni. Proprio per ricercare in modo approfondito i possibili disagi della popolazione studentesca, si è voluto indagare su le questioni che già per molti, possono essere considerate questioni irrisolte o le “criticità” di ogni giorno, con le quali lo studente è costretto a convivere, in particolare ci riferiamo al Trasporto Pubblico Urbano ed all’organizzazione e la qualità dei Servizi (come il servizio mensa).
Con questa inchiesta,inoltre, l’UdU Cosenza, oltre ad avere una panoramica complessiva su cui avviare una seria e concreta azione di rivendicazione sindacale, tende a sensibilizzare la popolazione studentesca su un’altra questione, di pari importanza, ossia l’approvazione all’interno dell’Ateneo calabrese di uno Statuto dei diritti delle studentesse e degli studenti che vada a tutelare, positivizzando i diritti degli studenti, ogni forma di ingiustizia e/o prevaricazione a discapito degli stessi studenti.
L’inchiesta toccherà, in modi diversi, 750 studenti universitari. L’inchiesta sarà svolta attraverso la somministrazione di un questionario a risposte multiple da compilare in forma anonima, il campione sarà selezionato in modo casuale, in quanto sarà avvicinato nelle occasioni più diverse (a lezione, in segreteria e più in generale all’interno delle strutture dell’università) rappresenta all’incirca, dunque, il 2% del totale della popolazione studentesca: una percentuale che si può ritenere sufficiente per tracciare un identikit di condizioni e problemi degli studenti che frequentano l’Università della Calabria.

venerdì 2 maggio 2008

8 MAGGIO: DAVANTI A MONTECITORIO CONTRO IL NUMERO CHIUSO

L’8 maggio si svolge un’udienza importantissima per il ricorso collettivo organizzato dall’Unione degli Universitari per gli studenti che sono rimasti esclusi dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia. Il caos scoppiato quest’anno sullo svolgimento dei test d’ingresso a Medicina e Chirurgia, con le tante segnalazione giunte ai giornali e all’Unione degli Universitari, il riconoscimento da parte del Consiglio di Stato che una delle domande nel test d’ingresso di Odontoiatria è errata, testimoniano come il sistema dei quiz per “selezionare” l’ingresso all’Università è fallimentare e va superato. Si assiste a una situazione di totale illegalità che va ad aumentare la negazione del diritto allo studio già determinata dall’istituto stesso del test d’ingresso.
Ma in questa giornata le Studentesse e gli Studenti non si limitano ad attendere l’esito di un percorso giudiziario, chiedono che si affronti un problema ben più ampio, quello di una riforma sostanziale e complessiva del sistema di accesso all’università. Le barriere formali e sostanziali al ingresso sono sempre più rigide, come Studentesse e Studenti dobbiamo lottare fortemente per garantire a tutte e tutti il libero accesso “ai gradi più alti dell’istruzione” così come previsto dall’Art. 34 della nostra Costituzione. Nel nostro paese c’è ancora una relazione diretta tra il titolo di studio dei genitori e quello dei figli, indice di una forte rigidità sociale a cui né la scuola né l’università sono riuscite a dare risposta. Per questo ci opponiamo a qualsiasi meccanismo di selezione all’accesso a tutti i corsi di laurea. E per questo riteniamo che il decreto che introduce l’attribuzione di un punteggio sulla base dei voti riportati nel ciclo secondario superiore ha aggravato ulteriormente la situazione. Lo studente deve essere valutato solo in base al suo percorso universitario, senza precludere a nessuno la possibilità di formarsi! Le Direttive europee in materia prevedono soltanto il raggiungimento di standard qualitativi elevati della formazione e non forme di programmazione degli iscritti anche per i corsi che ora in Italia sono obbligatoriamente a numero chiuso in base a una legge nazionale (medicina e chirurgia, veterinaria, odontoiatria e protesi dentaria, architettura, scienze della formazione primaria e scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario). La legge 264/99, lasciando i margini per una diffusione indiscriminata del numero chiuso, anche in altri corsi di laurea, limita fortemente il libero accesso al sapere e discrimina gli studenti sulla base delle competenze iniziali. Oltre alla 264/99 altre barriere sono in arrivo: con l’applicazione della Riforma della didattica Mussi-Moratti, che prevede la possibilità per gli Atenei di mettere fortissimi sbarramenti di tipo curriculare sia alle triennali sia alle specialistiche, e con il Decreto Ministeriale che attribuisce al Ministro dell’Università il compito di decidere in maniera autoritaristica del destino di ogni corso di laurea in ogni ateneo. Abbiamo chiesto ai precedenti Ministri dell’Università, e continuiamo a chiedere, l’abrogazione della 264/99. È una legge che va abolita anche perché esplicita sostanzialmente la scarsa volontà di investire sul sistema universitario. Nella società della conoscenza diventa fondamentale per lo sviluppo di un Paese la capacità di produrre nuovi saperi e di diffonderli il più possibile, attraverso un sistema universitario di qualità e di massa, che sappia coniugare attività di didattica e ricerca di alto livello: sono necessari quindi, da un lato, finanziamenti adeguati alla maggiore richiesta di formazione che viene dalle giovani generazioni e, dall’altro, l’eliminazione di tutte le barriere formali e sostanziali all’accesso ai saperi. Chiediamo con forza a tutto il Parlamento di impegnarsi per l’abrogazione della 264/99, per una nuova legge sull’accesso all’università e per l’aumento dei finanziamenti per didattica, ricerca e diritto allo studio.
estratto da: www.udu.it