domenica 20 dicembre 2009

Un abbraccio

Increduli feriti ed indignati, non possiamo che stringerci in un abbraccio fraterno attorno ai compagni Guerino, a Roberto, ad Enrico e alla loro famiglia per la drammatica morte del padre Franco Nisticò, avvenuta in occasione della manifestazione No Ponte del 19 dicembre 2009.
Inconcepibile morire in piazza a causa dell’assenza di un presidio sanitario e di un’ambulanza adeguatamente attrezzata, la cui presenza invece era stata prevista.

«L’unico ponte da costruire è quello tra le generazioni passate e quelle future».

L’ultimo discorso di Franco oggi appare come un testamento ideologico e lascia a tutti la responsabilità di impedire che tali parole cadano nel vuoto. A noi resta la rabbia per una morte forse evitabile e la determinazione e la voglia di continuare quel percorso di lotta che ci lega agli uomini come Franco che non hanno mai chinato la testa di fronte a niente.
«SOLO LA LOTTA PAGA». È questo l’unico modo per salvare la nostra Terra.
Difficile dire qualsiasi cosa ora, ma una tragedia come questa impone che siano verificate le responsabilità di ciascuno.

A seguire il link all'articolo de il Manifesto che ci sembra riportare la descrizione più obiettiva dei fatti:


Articolo Manifesto

venerdì 4 dicembre 2009

Documento finale - Assemblea di Ateneo dell'Unical del 02/12/2009

Attraverso il nuovo DdL Gelmini, anticipato dalla nota ministeriale n.160/09, prosegue l'opera di distruzione del sistema universitario statale, in piena continuità con le misure varate negli ultimi vent’anni dai governi di centrodestra e di centrosinistra, alternatisi alla guida del Paese.

I tagli prodotti dalla legge 133/08 e i successivi provvedimenti adottati attraverso la legge 1/09 hanno fatto da prologo alle ultime manovre governative, con le quali si ridimensionano ulteriormente i fondi e si riforma la governance degli Atenei, stravolgendo la natura del sistema universitario pubblico.

Se la legge 133/08 prevedeva la facoltà, a carico degli Atenei in deficit di bilancio, di trasformarsi in fondazioni di diritto privato, la legge 1/09 ha inserito il concetto di “virtuosità”, elemento che determina, sulla base di criteri meramente economici, le modalità di ripartizione del fondo di finanziamento tra le Università statali. Questi provvedimenti governativi, quindi, attraverso una scriteriata politica di tagli e redistribuzione dei finanziamenti (a beneficio dei soli Atenei “virtuosi”), hanno spianato la strada ad un processo di diversificazione tra università di serie A e di serie B.
Il nuovo Disegno di Legge, affidandosi ad un criterio di discrezionalità non ben definito (sia per quanto riguarda le modalità di designazione dei componenti dei vari organi, sia per quanto riguarda i criteri di valutazione di merito degli Atenei) rischia di gettare nel caos finanziario le Università italiane e mettere definitivamente in crisi il concetto stesso di sistema universitario pubblico.

A riprova di ciò, tra i principi che regolamentano la nota 160 e il nuovo DdL c'è la restrizione della spesa pubblica in favore di una “competizione al meglio” tra Atenei. Questa competitività dovrebbe dipendere direttamente dalla capacità di autogoverno degli Atenei, in termini di efficienza amministrativa ed efficacia in fatto di formazione e ricerca.
In tutto questo si dimentica completamente il valore sociale delle stesse Università.

Tali politiche vanno inserite nell'ottica più ampia del completo smantellamento di stato sociale, servizi, infrastrutture, sanità, energia e beni comuni del Paese.
L'obiettivo reale che sta alla base di queste riforme è quello di “sgravare” lo stato dalla gestione finanziaria del sistema di formazione e di ricerca pubblico, consegnando le nostre università ai privati e ai loro capitali.
Questa manovra “lacrime e sangue”, propagandata dalla classe dirigente come soluzione inevitabile per far fronte alla crisi economica, sta di fatto incrementando la soglia di povertà e di precarietà, negando inoltre ad ampie fasce della popolazione anche il diritto allo studio.
A fronte del sacrificio delle classi sociali più deboli, si registra invece l'aumento dei finanziamenti statali a banchieri, imprese e scuole private.
Come al solito si privatizzano gli utili e si socializzano solo le perdite.

Noi ci opponiamo totalmente alla sottomissione dell'Università alle logiche economiche.

Mentre resta viva la discussione sui devastanti effetti dei tagli della legge 133/08 che – ci teniamo a precisarlo – non si sono ancora manifestati in tutta la loro brutalità, la suddetta opera di distruzione viene, in questo nuovo Disegno di Legge, perpetrata attraverso una serie di preoccupanti misure.

1. Riforma della governance universitaria in quattro punti:

- esautorazione del Senato Accademico, a fronte di un Consiglio di Amministrazione che di fatto detiene i poteri esecutivi, amministrativi, gestionali dell'Ateneo;

- ridimensionamento dell'organico del CdA (max 11 membri);

- introduzione di soggetti esterni all'Ateneo nel CdA (almeno il 40%);

- riorganizzazione strutturale, basata su organismi di coordinamento che andrebbero a sostituire le attuali Facoltà, le cui funzioni sarebbero completamente assorbite dai singoli dipartimenti.

2. Possibilità di fusione o federazione tra Atenei o enti operanti nel settore della ricerca e dell'alta formazione, la cui natura (pubblica o privata) non viene chiaramente definita.

3. Istituzione di un “Fondo speciale per il merito finalizzato a promuovere l'eccellenza e il merito fra gli studenti”, affidato alla società per azioni CONSAP ed alimentato da versamenti effettuati a “titolo spontaneo e solidale” da privati, società, enti e fondazioni, finalizzato alla concessione di buoni studio e prestiti d'onore.

Con questo meccanismo si introduce un nuovo concetto di diritto allo studio basato sulla “premialità”, valutata mediante la partecipazione ad un test nazionale standard, previo pagamento di una tassa di partecipazione e superamento della prova medesima; s’introduce altresì l'incentivazione del ricorso al prestito d'onore per il mantenimento del negato diritto allo studio, producendo l’aumento del fenomeno di indebitamento degli studenti in un già dissestato quadro di sistemica crisi economica e precarietà diffusa.

Noi pensiamo che l'Università abbia in primo luogo un forte valore sociale, che appartenga a chi vi lavora e la vive quotidianamente, non certamente a chi la intende semplicemente come occasione di profitto.
Non vogliamo che l'Università sia assoggettata a logiche di gestione aziendale, ci opponiamo all’idea che i privati possano decidere della nostra didattica e della nostra ricerca, rifiutiamo insomma che divenga ulteriormente schiava del sistema mercato.
Siamo consapevoli, la nostra sarà una lotta né breve né facile, ma sistematica e di lunga durata
L'università è un bene pubblico e tale deve rimanere in rispetto della sua funzione sociale: luogo e momento di crescita nonché di scambio, confronto e incontro della multiculturalità e dei saperi liberi.

Per tutte le motivazioni sopra esposte l'Assemblea di Ateneo dell’Unical dichiara lo stato di agitazione permanente e avanza le seguenti richieste:

1. che l'Università si dichiari ufficialmente contrario al DdL Gelmini, richiedendone il ritiro in blocco, respingendo altresì le indicazioni di adeguamento contenute nella nota ministeriale 160 del 4 settembre 2009, rigettandone l'impianto politico ed ideologico che ne sta alla base e qualsiasi altro futuro provvedimento teso ad accelerare il processo di perversa trasformazione in corso. È necessaria, piuttosto, una seria riforma dell’intero sistema universitario, anche in materia di contratti di ricerca, ripartendo da nuove basi e quindi rigettando in blocco le attuali leggi;

2. che i Consigli di Facoltà e il Senato Accademico si pronuncino e prendano una posizione chiara e precisa sulle leggi 133/08, 1/09, nota ministeriale 160/09 e nuovo DdL Gelmini.
Si richiede inoltre che tale posizione venga portata in seno alla CRUI;

3. che i Consigli di Facoltà non attuino la nota 160, evitando quindi di assecondare questa politica governativa e rimandando, di fatto, le responsabilità della stessa nota a chi l'ha concepita;

4. che si rigettino, in particolare, le attuali disposizioni in materia di assunzione del personale universitario, provvedendo alla stabilizzazione di tutti i lavoratori precari dell’Università;

5. che gli studenti e il personale universitario tutto aderiscano allo sciopero indetto per l'11 dicembre 2009 e alla contestuale manifestazione nazionale.

L’Assemblea di Ateneo, inoltre, si propone:

 la costruzione di importanti momenti di sensibilizzazione e controinformazione, da realizzarsi sia all’interno dell’Ateneo che al di fuori del contesto universitario;

 la creazione di momenti d’incontro con le altre realtà sociali di lotta del mondo del lavoro e del “non lavoro”;

 conseguentemente la generalizzazione del conflitto e delle lotte sociali.

lunedì 30 novembre 2009

venerdì 13 novembre 2009

REPORT - INCONTRO ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE CALABRESI

REPORT - INCONTRO ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE CALABRESI

DECISIONI MATURATE: Mobilitazione per Manifestazione “No Ponte” del 19 dicembre, Costituzione di un Forum ambientalista regionale del 6 dicembre e sit- in davanti le prefetture il 23 novembre.

Si è svolto a Lamezia Terme il 10.11.2009 il primo incontro-contatto tra alcune delle maggiori associazioni e comitati ambientalisti che hanno partecipato attivamente alla manifestazione di Amantea del 24 ottobre scorso contro l’avvelenamento della Calabria e la distruzione sistematica delle sue risorse ambientali.

Nel corso dell’incontro si sono affrontate principalmente tematiche legate al rilancio dell’attività dei movimenti ambientalisti proprio dopo il successo della manifestazione di Amantea che ha portato in piazza oltre 30 mila persone.

In particolare si è proposto di avviare una serie di iniziative tese a mantenere alta l’attenzione sulle problematiche ambientali che interessano la Calabria ad iniziare dalle tante vicende di avvelenamento del territorio in svariati siti della nostra regione vedasi tra gli altri Crotone, Praia a Mare, la Vallata del torrente Oliva, la Sibaritide e l’Aspromonte. Inoltre è stato posto l’accento sulla grave minaccia per l’ecosistema calabrese che rappresenta la realizzazione annunciata dal Governo centrale del ponte sullo Stretto di Messina. A questo proposito si è ribadito ed è stato accettato da tutte le delegazioni presenti all’incontro la necessità di rilanciare la manifestazione di protesta contro la realizzazione del ponte del prossimo 19 dicembre a Villa San Giovanni attraverso una serie di azioni di promozione dell’evento da realizzare in tutta la Calabria. Nello stesso incontro si è stabilito di Costituire un Forum permanente ambientalista regionale fissando un primo appuntamento al 6 dicembre prossimo a Lamezia Terme. Questa iniziativa, secondo gli intervenuti, permetterà tra l’altro di affrontare in un'unica sede le svariate emergenze ambientali che interessano la Calabria. Proprio a questo fine si è deciso di istituire, in quella sede, alcune commissioni che si occuperanno direttamente dei problemi ambientali raggruppandoli per aree tematiche (Acqua e beni comuni; Navi dei veleni e rifiuti tossici; Ponte sullo stretto ed infrastrutture; Ciclo dei rifiuti ed energie). Si è sostenuto che il Forum permetterà anche di discutere le seguenti problematiche:

1) Preparazione di un LIBRO BIANCO sulla Calabria. Per cui si chiede a tutti i partecipanti di portare una descrizione dettagliata dei problemi ambientali del proprio paese.

2) Adesione, organizzazione e partecipazione alla manifestazione del 19 dicembre a Villa san Giovanni contro il ponte sullo Stretto.

3) Movimento futuro. Discussione sul che fare dopo .

Inoltre nel corso della discussione si è deciso di organizzare per il prossimo lunedì 23 novembre un sit-in da effettuare in contemporanea davanti alle cinque prefetture calabresi per presentare una piattaforma unica di rivendicazione sulle varie emergenze che interessano la Calabria. A questo fine è stato deciso di realizzare un documento unico di rivendicazione da distribuire in quella occasione. Un altro documento, invece, sarà redatto per lanciare un appello per partecipare al Forum ambientalista di Lamezia Terme.

Hanno partecipato a questo primo incontro preparatorio del Forum dei Movimenti Ambientalisti le seguenti associazioni:

Comitato Civico Natale De Grazia / Movimento Ambientalista del Tirreno /Forum Ambientalista / Beni Comuni Cosenza / Rosso Cetraro / Ass. Paolab / Ass.Confronti / Comitato Civico Valle Oliva Terre a Perdere / Cib Unicobas / ARCI Crotone/Movimento "Terra, Aria, Acqua e Libertà" Crotone / Collettivo Universitario Socio-Politico-Culturale "Filol.8 – Azioni Manifeste" / Collettivo Universitario "P2 - Occupata" / Progetto Universitario Unical - "Ateneo Controverso" / Associazione Universitaria "Udu Cosenza" / FORA di Cosenza / CPo Rialzo / Collettivo Evasione / c.s.o.a. “A.Cartella” / TerritoRioT / Rete No Ponte / Coordinamento calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”/

LAMEZIA TERME 10.11.2009

mercoledì 11 novembre 2009

Assemblea studentesca aperta - Giovedì 12/11/2009, ore 16.30 - FILOL.8


Nota stampa sul DDL (Distruzione Definitiva Letale) Gelmini sull’università

BOOM! L’Università non ci sarà più….!?!
Nota stampa sul DDL (Distruzione Definitiva Letale) Gelmini sull’università

A un anno dalle mobilitazioni studentesche assistiamo all’attacco definitivo alla natura pubblica del Sistema Universitario Italiano. Si tratta di un attacco su più fronti ben più grave e articolato della L.133/08, che aveva tagliato 1.500.000.000 € al sistema universitario e che rendeva altresì possibile la trasformazione degli Atenei in fondazioni private. In un contesto nel quale le Università italiane sono in ginocchio e rischiano il dissesto economico, a causa dei tagli del Governo Berlusconi, il Consiglio dei Ministri del 28 ottobre scorso ha approvato il Disegno di Legge Gelmini e con la sua approvazione il “governo Berlusconi”, senza alcun vero dibattito parlamentare ed a costo zero per lo Stato, avrà una delega a modificare liberamente la legislazione in materia di diritto allo studio e le università avranno 9 mesi di tempo per adeguarsi ai gravissimi provvedimenti contenuti nel testo di legge. La “pseudo-riforma” della Ministra Gelmini porta alle estreme conseguenze il progetto latente (messo in atto soprattutto dalla vecchia Ministra Moratti) di asservimento totale a logiche aziendalistiche dell’intero Sistema Universitario Italiano. Si parte da una radicale trasformazione della Governance con l’ingresso preponderante dei privati nei Consigli di Amministrazione degli Atenei: il 40% dei membri potrà essere, infatti, “nominato” tra privati direttamente dal Rettore (che diventerà sempre di più un sultano/monarca).
Nel DDL Gelmini esistono gli stessi principi di gestione anche per il Diritto allo Studio che si tradurrà in “prestiti d’onore” e “premi speciali per il merito”. Il Ministero anziché preoccuparsi di assicurare la copertura finanziaria totale per le borse di studio, eliminando così la figura dell’idoneo non beneficiario, incentiva il paradossale ricorso al “prestito d’onore” facendo passare per meritocrazia l’indebitamento cronico degli studenti per assicurarsi una formazione. Allo stesso modo assistiamo all’istituzione di un Fondo Speciale per il Merito, di cui non è dato sapere né l’entità né la provenienza, che verrà gestito da un “Società per Azioni”. (la Consap spa) ed a cui si accederà sostenendo un test standard nazionale a crocette, previo pagamento di una tassa d’iscrizione. A questo Fondo potranno contribuire dei “privati” vincolando di fatto i propri capitali/investimenti (e tutto ciò è esplicitamente dichiarato nel testo di legge) con la finalità di costruire una didattica ed una ricerca sempre più strumentali ai propri interessi economici. Cresce fortemente la preoccupazione rispetto al ruolo sempre più rilevante che assumeranno i privati nell’erogazione di “servizi”, oggi pubblici e statali. In questo quadro si inserisce, ancora, la pseudo-riforma dei sistemi concorsuali che rimarranno strettamente in mano dei docenti ordinari, come se per risolvere il problema dei “baroni” si facesse decidere concretamente agli stessi baroni delle nostre Università. Tutto ciò si traduce in una vera e propria istituzionalizzazione normativa della figura dei “ricercatori precari a tempo determinato” e quindi in una precarizzazione totale e permanente delle ricerca.
Il nuovo DDL Gelmini, con illuminazioni provenienti anche dal mondo accademico (Milanesi docet), vara seri interventi di delegificazione degli organi di governo. Si rischia la chiusura delle Facoltà poiché i Dipartimenti avranno poteri su tutto (poteri che sono, oggi, affidati alle facoltà) e potranno decidere se organizzarsi in strutture di coordinamento chiamate “facoltà” o “scuole”. Il progetto di delegificazione offrirà, inoltre, la possibilità agli Atenei italiani (soprattutto a quelli piccoli e dissestati economicamente) di “confederarsi” con “Enti” di cui non si specifica la natura (pubblici?, privati?, chissà?), mettendo così in moto un meccanismo perverso e pericoloso ed una guerra tra poveri.
Un paese come l’Italia di oggi, fortemente in declino sia dal punto di vista economico sia da quello civile e culturale, ha assoluto bisogno di conoscenza. La ricerca, la formazione, il sapere libero sono le uniche risorse di cui disponiamo e su cui possiamo costruire una speranza per il futuro. Crediamo davvero di poter uscire dalla crisi senza l’università pubblica? Abolire l’università pubblica, come di fatto propone il governo, significa sostanzialmente rassegnarsi in maniera definitiva al declino del nostro paese e alla sconfitta della nostra generazione. Berlusconi, Gelmini e Tremonti ci chiedono di arrenderci, dare per persa la nostra battaglia per il futuro e mettere in liquidazione ciò che resta dell’Italia, lasciando che i loro amici si spartiscano il bottino tra le macerie. No, grazie! Siamo arrivati al momento decisivo. Si tratta del più grande attacco mai subito dall’università italiana nella sua storia, vogliono chiudere per sempre il capitolo della didattica di qualità per tutti e della ricerca libera da condizionamenti economici ed ideologici.
O ci mobilitiamo adesso, o il prossimo ottobre non ci sarà più nessuna università da difendere! Diamoci una svegliata. Il futuro ha bisogno di sapere libero, noi siamo qui per questo.
Loro sono la crisi, noi la soluzione. Se la riforma sarà approvata, in 9 mesi sarà partorito il mostro della privatizzazione.

Impediamo il concepimento, l’unica precauzione in questo caso siamo noi.

Protesta anticoncezionale!

ASSEMBLEA STUDENTESCA APERTA,
Giovedì 12/11/2009, ore 16.30 – AULA FILOL.8 (Cubo 28/B)

CONTROVERSO
ateneocontroverso@gmail.com, http://www.ateneocontroverso.blogspot.com/

giovedì 16 luglio 2009

ATTENZIONE...ATTENZIONE! UDITE...UDITE!

UNICAL: ALTO TRADIMENTO!

GLI STUDENTI SI MOLBILITANO...e CONTINUANO a PROTESTARE!

Ancora una volta Il Consiglio di Amministrazione dell’Università della Calabria s’è fatto beffa degli studenti, mettendo a rischio uno dei nostri diritti base: il diritto alla casa. Nonostante la protesta, nonostante la richiesta più volte fatta durante quest’anno di intavolare una discussione con gli studenti prima di prendere le decisioni, ci ritroviamo oggi con un provvedimento che esclude definitivamente l’ipotesi di considerare inalienabile il diritto allo studio. Rileviamo infatti che, di fatto, viene formalizzato per tutti gli alloggiati lo sfratto esecutivo al 31 luglio di quest’anno, in vista della convocazione a settembre per l’assegnazione delle case che verrà effettuata d’ufficio. La conseguenza diretta degli sfratti viene aggravata negando agli studenti la possibilità di scegliere autonomamente la propria sistemazione, che verrà interamente gestita dagli uffici del Centro Residenziale.

È assurdo che l’organo decisionale d’ateneo si assuma il diritto di decidere al posto degli studenti, mascherandosi dietro scuse prettamente demagogiche: i soprusi vissuti dagli studenti negli alloggi, la formazione di ghetti tra gli studenti, la questione dei subaffitti e l’abusivismo. Secondo i membri del CDA tutto questo sarà evitato con il nuovo regolamento, facendo finta di non capire che sarà invece molto più semplice mal gestire dall’alto l’assegnazione delle residenze creando così potenziali favoritismi.

È inoltre paradossale che proprio il Centro Residenziale, l’unico “fiore all’occhiello” del nostro ateneo, come più volte ribadito dal rettore stesso, sia stato oggetto negli ultimi mesi di due profonde modifiche strutturali che ne hanno mutato l’organizzazione e le politiche gestionali. In questi mesi registriamo l’assoluto annientamento dell’autonomia del Centro Residenziale, inglobato nell’unico organo decisionale esistente, il CdA dell'Università, che mette in atto le politiche di governance accentratrici auspicate dal rettore e dall’AQUIS, di cui l'Unical fa parte. Ne è una riprova il fatto che Il presidente del consiglio di amministrazione del centro residenziale oggi ricopre la carica di prorettore: una figura ambigua nominata, casualmente, direttamente dal rettore stesso.

Altro "regalo" del CDA è l'ennessino aumento delle tasse universitarie, come si ripete da molti anni a questa parte, sia sulla prima rata che sulla seconda, accompagnato dal mantenimento dei vincoli sull'ammissione degli studenti ai corsi di laurea, ergendo di fatto delle barriere che limitano l'accesso alla formazione. Tutto questo non è sicuramente venuto dal nulla, ma è il risultato di anni di tagli e scellerate riforme avallate colpevolmente anche dalla dirigenza della nostra università.

Il movimento studentesco aveva già previsto questo scenario quando, nel mese di marzo, ha tentato di bloccare l'accorpamento dell'organo del centro residenziale al cda di Ateneo: in quella sede siamo stati accusati di malizia e di cattiva fede; ora siamo noi studenti a pagare le conseguenze di quest'ennesimo colpo al diritto allo studio ed all'università pubblica.

Oggi come ieri, non abbiamo intenzione di piegare la schiena di fronte alle decisioni prese nelle stanze dei bottoni, che peseranno pesantemente sulle nostre spalle. Chiamamo tutti gli studenti alla mobilitazione per difendere la propria casa ed il proprio diritto allo studio. Se non ora, quando? Domani, ore 19 presso il piazzale della mensa di ingegneria, quartiere Martensonn, dove si terrà l'assemblea generale degli studenti.

Assemblea studentesca 14 e 15 Luglio.

IMPORTANTE ASSEMBLEA STUDENTESCA - Giov. 16/07/09

martedì 19 maggio 2009

Quest'anno la torta a qualcuno andra giù di traverso

Egr. Magnifico Rettore,
in vista del prossimo Consiglio di Amministrazione - convocato per giorno 18/05/2009 - in cui si discuteranno anche le proposte
che avanzerà la Commissione Affari Generali, relative ai potenziali finanziamenti da destinare alle Associazioni studentesche iscritte all'Albo (che ne hanno fatto richiesta con progetti regolarmente presentati secondo scadenza)

Si chiedono chiarimenti in merito alla mancata convocazione, alla data di oggi 15/05/2009, della sottocommissione affari generali
(secondo quanto stabilito, invece, dall'art.10 del Regolamento delle Associazioni studentesche)
che doveva riunirsi per affrontare, con una discussione allargata anche ai membri del Consiglio degli Studenti,
la disamina e valutazione dei vari progetti presentati, arrivando inoltre ad una sintesi di proposta generale largamente condivisa.

Sperando, pertanto, che si proceda ad una regolare, equa e trasparente valutazione dei progetti con relativi finanziamenti,
La invitiamo a prendere in dovuta considerazione la presente e-mail poichè ci si auspica,
come più volte proposto pubblicamente negli scorsi anni (ma con scarsi risultati),
un ribaltamento totale delle logiche che hanno spinto i membri della Commissione preposta
a limitarsi ad una spartizione inaccettabile dei fondi, in barba al regolamento, e prendendo in considerazione
(molto spesso) solo le Associazioni di appartenenza dei rappresentanti degli studenti seduti in CDA e quelle a loro collegate.

Più volte ci siamo trovati a "denunciare" questo stato di cose, anche perchè non è accettabile
pensare che esistano associazioni di serie A ed altre di serie B e C, frutto di una non meritocratica ed equa
valutazione dei progetti presentati.

Più volte ci siamo, inoltre, imbattutti in richieste scritte e formali (regolarmente protocollate) di chiarimenti e delucidazioni - inoltrate alla Commissione Affari Generali - rimaste sempre disattese e/o inascoltate!

Più volte abbiamo ribadito la nostra posizione in merito: in prima istanza, proponendo l'indizione annuale di un bando chiaro con principi e criteri trasparenti ed equi volti alla reale considerazione, valutazione dei progetti e quindi assegnazione delle risorse in base alla validità e fattibilità di tutti i progetti presentati; in seconda istanza, chiedendo di destinare o mutuare - in parte - il capitolo di spesa, destinato alle associazioni, in un fondo anti-crisi volto a sostenere gli studenti con grosse difficoltà economiche e familiari.

Concludendo la presente nota, esprimiamo la nostra netta contrarietà
affinchè l'approvazione dei progetti e dei loro finanziamenti avvenga proprio
durante questo periodo così delicato della vita democratica del nostro Ateneo,
ormai alla vigilia della prossima tornata elettorale per il rinnovo delle rappresentanze studentesche.

Visto il ruolo dei vari rappresentanti a cui compete l'onere di prendere delle decisioni in merito (e stiamo parlando di rappresentanti che si ricandideranno alle prossime elezioni) questo potrebbe creare diverse strumentalizzazioni poltiche
favorendo da un lato solo alcuni ... e sfavorendo dal''altro i tanti se pur meritevoli.

Sicuri di un Suo positivo riscontro La ringraziamo anticipatamente.

mercoledì 13 maggio 2009

Verso le elezioni universitarie del 16 e 17 Giugno 2009

NASCE UN NUOVO PROGETTO PER LA RAPPRESENTANZA STUDENTESCA

CONTRO meccanismi di potere e logiche di clientela
VERSO una diversa idea di rappresentanza


ð CONTRO l’associazionismo studentesco fantasma che resuscita solo a ridosso delle elezioni universitarie

ð VERSO un nuovo concetto di rappresentanza studentesca, attiva, partecipata e revocabile

ð CONTRO le privatizzazioni, la legge 133 e d.d.l.180

ð VERSO un Diritto allo Studio REALE ed una Didattica SOSTENIBILE

ð CONTRO politiche di governance che mirino all’accentramento dei poteri istituzionali d’Ateneo, dove “i pochi” decidono per molti

ð VERSO l’approvazione dello Statuto dei diritti delle studentesse e degli studenti

ð CONTRO l’assoluta mancanza di Trasparenza sulle dinamiche amministrative e decisionali degli organi di governo dell’Ateneo


ð VERSO l’Istituzione di assemblee che permettano agli studenti di esprimere le proprie idee e proposte sulla vita universitaria

ð CONTRO l’inefficienza del servizio trasporti, affinché si permetta invece a tutti l’utilizzo dei mezzi pubblici per raggiungere il Campus, con più corse diurne e notturne e con nuove forme di mobilità alternativa

ð VERSO una rete permanente e solidale tra precari studenti e lavoratori.


DIRITTI, NON FAVORI:
Costruiamo l’alternativa
ADERISCI E SOSTIENI IL CAMBIAMENTO!
ateneocontroverso@gmail.com

mercoledì 29 aprile 2009

RICORDATI DI PAGARE LE TASSE !!!

ti ricordiamo che sul sito della segreteria studenti potrai scaricare il bollettino relativo alla II rata delle tasse relative all'A.A. 2008/2009.
Sono esonerati dal pagamento della tassa tutti gli studneti che hanno partecipato al bando del Centro Residenziale, borsa di studio A.A. 08/09, e sono risultati idonei o vincitori...

Per qualsiasi problema il nostro Centro Servizi è aperto da lunedì a venerdi dalle 09.00 alle 18.00.

nb per andare sul sito della segreteria clicca sul link che vedi sulla tua destra...

sabato 25 aprile 2009

25 APRILE C'E' BISOGNO DI LIBERAZIONE

Appello dell’ANPI per il 25 aprile 2009

Celebriamo quest’anno il 25 aprile in una situazione molto difficile per l’Italia, non solo per
la grave crisi economica e sociale che essa attraversa, ma anche per i pesanti attacchi
all’ordinamento democratico e costituzionale.
Per questo vogliamo richiamare nell’attualità i grandi valori dell’antifascismo e della
democrazia, affermati con il movimento di Liberazione nazionale che ha rinnovato l’Italia.
Ormai più di mezzo secolo ci separa da quella data, ma il percorso di lotte e sacrifici che
ad essa ha condotto e i risultati che da essa sono scaturiti, in sostanza la sua eredità,
devono essere continuamente rievocati, affinché il presente sia compreso e affrontato, in
nome dell’interesse generale, anche e forse soprattutto attraverso la conoscenza del
passato. Solo così il 25 aprile, lontano dall’assumere il valore di una ricorrenza meramente
formale, può costituire il punto di partenza per una riscossa delle forze sane del Paese.
Se la Liberazione è stata sostanzialmente realizzata dagli alleati – con il contributo
essenziale della Resistenza – la trasformazione istituzionale della nostra Patria da
monarchia a repubblica nonché l’elaborazione e l’entrata in vigore della Costituzione sono
state merito esclusivo del nostro popolo che ha voluto e saputo cambiare l’identità
dell’Italia, da paese totalitario a paese democratico nel senso più avanzato e lungimirante,
anche alla luce di quello che fu in pari tempo il varo dello Statuto dell’Organizzazione delle
Nazioni Unite che ha consacrato per la prima volta a livello internazionale la parità dei
diritti di tutti gli esseri umani.
Per la pace nel mondo e per un futuro desiderabile dell’Italia è necessaria e urgente una
diffusa, appassionata e unitaria assunzione di responsabilità, capace di contrastare
validamente e sconfiggere un’insidiosa deriva populista che sta allontanando le istituzioni
e la società italiana dalla Costituzione repubblicana per dar luogo ad un sistema
autoritario, incontrollato e personalistico. Frutto di questa degenerazione politica è per
esempio il tentativo di equiparare i repubblichini di Salò ai partigiani con una proposta di
legge (n. 1360) contro cui l’ANPI è impegnata e che deve essere bloccata con il contributo
di tutte le forze istituzionali e democratiche. Dobbiamo difendere la Costituzione, bussola
della democrazia, e pretenderne l’attuazione.
Occorrono senso di responsabilità, affermazione del bene comune, spirito fortemente
unitario, scelte democratiche e coraggio nel prendere le decisioni politiche idonee a
garantire il progresso civile e sociale del nostro Paese.



Questa è la sfida sempre attuale del 25 aprile.

mercoledì 22 aprile 2009

DOMANDA DI INSERIMENTO NELLE GRADUATORIE DELLA SCUOLA

E' stato riaperto il termine per l'iscrizione nelle graduatorie per il collocamento dei docenti precari. Un provvedimento che può interessare circa 300 mila persone. Per presentare la domanda, gli interessati, hanno tempo fino all'11 maggio.
Novità del provvedimento è che gli aspiranti docenti, oltre a presentare domanda per l'aggiornamento dei punteggi nella provincia in cui sono già inseriti, potranno presentare la domanda anche in altre tre province. In questo caso però saranno inseriti in coda alla graduatoria.

All'unical, in particolare, la questione interessa gi iscritti alla SISS, oppure che si sono immatricolati nell' A.A. 07/08 al Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (oggi all II anno).

A PARTIRE DA LUNEDI' 27 PRESSO IL CENTRO SERVIZI UDU DA LUNEDì A GIOVEDì DALLE 15 ALLE 18 SARà ATTIVO UN SERVIZIO DI CONSULENZA PER LA COMPILAZIONE DELLA DOMANDA.

martedì 21 aprile 2009

mercoledì 8 aprile 2009

LETTERA APERTA, VERSO IL REGOLAMENTO ELETTORALE

Alla cortese attenzione
Prof. Giovanni Latorre, Magnifico Rettore
Associazioni studentesche,
gruppi organizzati e collettivi
Studenti
dell’Università della Calabria

Prossimamente (forse la fine di Maggio 2009) all’interno del Campus di Arcavacata si svolgeranno le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesche in seno ai vari organi di governo della nostra Università. Oggi più che mai, alla luce delle ultime importanti esperienze di assemblearismo e di democrazia diretta vissute dalla popolazione studentesca dell’Unical, è necessario promuovere e fissare una serie di incontri aperti e pubblici capaci di stimolare l’incontro ed il confronto tra gli studenti con l’obiettivo di allargare, nel modo più ampio possibile, la discussione sulla stesura del prossimo regolamento elettorale (con l’auspicio che si possa arrivare ad una bozza finale ampiamente partecipata e condivisa). Tale richiesta, nasce anche dalla necessità di esprimere e cercare di condividere con l’Istituzione Accademica alcune perplessità rispetto al sistema attuale della rappresentanza studentesca e dalla forte esigenza di far presente alcune importanti richieste in merito. CHIEDIAMO, pertanto, che il Magnifico Rettore Prof. Giovanni Latorre si impegni a convocare al più presto un’assemblea pubblica in cui ogni studente possa esprimere la propria opinione ed avanzare nuove proposte. Sicuri della disponibilità del nostro Rettore attendiamo celeri risposte.
Arcavacata di Rende, 07/04/2009
Unione degli Universitari di Cosenza
Collettivo Filol.8 “Azioni Manifeste”
Collettivo di Filosofia

martedì 7 aprile 2009

TERREMOTO IN ABBRUZZO

In queste ore drammatiche che stanno vedendo salire il numero di vittime nella provincia de L’Aquila, l’Unione degli Universitari nel ricevere numerose telefonate di studenti di tutta Italia che offrono la propria disponibilità per fornire un aiuto, chiede a coloro la disponibilità di posti letto.
Inviate eventuali disponibilità a

domenica 5 aprile 2009

4 APRILE '09, NOI C'ERAVAMO




venerdì 3 aprile 2009

SABATO 4 APRILE, FUTURO SI INDIETRO NO

Tutto il mondo sta attraversando un momento di difficoltà senza precedenti a causa della crisi economica che ha colpito il sistema economico e finanziario. La crisi si innesta nel nostro Paese in un sistema produttivo già diffusamente debole e bisognoso di innovazioni, su una situazione infrastrutturale che soffre carenze decennali, su un welfare e su un sistema di istruzione e formazione che soffre da anni per i tagli e per la mancanza di un progetto da parte dei governi centrali e locali.
In questo quadro di forte e strutturale debolezza, le risposte del governo alla crisi risultano del tutto insufficienti e inadeguate. D’altro canto emerge chiaramente il disegno della maggioranza di utilizzare la crisi per mettere in campo un’azione di cambiamento radicale delle regole della nostra democrazia, che va dall’attacco alla Costituzione fino ai tentativi di snaturare e modificare nel suo DNA il ruolo del sindacato confederale e più in generale delle forze di rappresentanza sociale.
Noi siamo convinti che l’università si possa cambiare e che esistano misure che il Governo può mettere in atto per garantire il permanere di un sistema di formazione pubblico ed un sostegno affinché anche in una fase di crisi i giovani continuino ad avvicinarsi all’università indipendentemente dalle proprie condizioni economiche leggendo l’investimento sulla formazione come un investimento sul futuro.
Chiediamo al Governo di fare sì che la crisi non paralizzi la nostra possibilità di studiare: per questo il 4 aprile saremo in piazza, insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL.
Chiediamo al Governo e al Parlamento l’abrogazione della Legge che istituisce in Italia il numero chiuso e l’approvazione di una nuova legge sull’accesso all’università che garantisca a tutti pari opportunità di proseguire gli studi.
Chiediamo al Governo e al Parlamento l’abolizione degli ordini professionali, retaggio medievale e ulteriore barriera per i giovani sulla strada della propria realizzazione.
Diciamo no al numero chiuso, perché il nostro sistema formativo e l’accesso alle professioni siano liberi a tutti: per questo il 4 aprile saremo in piazza, insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL.
Chiediamo che non venga toccato il valore pubblico della formazione e che venga abolita la possibilità di trasformazione in fondazione degli Atenei.
Chiediamo che non si tocchi il valore legale del titolo di studi! Diciamo no alle privatizzazioni, perché la formazione continui ad essere un bene pubblico e perché venga mantenuto il valore legale del titolo di studi: per questo il 4 aprile saremo in piazza, insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL.
Chiediamo un adeguamento dei parametri ISEE per l'attribuzione dei benefici erogato dagli Enti per il Diritto allo Studio che amplii la platea degli aventi diritto.
Per questo difendiamo il tetto del 20% sul Fondo di Finanziamento Ordinario come limite massimo per la quota di bilancio proveniente dalla tassazione.
Chiediamo che vengano introdotte sanzioni certe per gli Atenei che non rispettano questo limite.
Chiediamo che venga stabilito a livello nazionale il vincolo che i sistemi di tassazione universitari si basino su una fasciazione continua, evitando in questo modo che studenti con un reddito di poco differente paghino tasse consistentemente differenti.
Diciamo no all’aumento delle tasse universitarie e chiediamo una redistribuzione più equa delle spese.
Chiediamo interventi straordinari di sostegno al Diritto allo Studio per chi proviene da famiglie colpite dalla crisi, a partire dalla gratuità delle mense e dei trasporti locali e dalla rimodulazione immediata della seconda rata delle tasse.
Chiediamo l'istituzione di un fondo perché gli studenti possano usufruire di un prestito a tasso zero con cui coprire i primi mesi d'affitto e le prime spese per la casa.
Chiediamo al Governo di fare sì che la crisi non paralizzi la nostra possibilità di studiare: per questo il 4 aprile saremo in piazza, insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL.

sabato 28 marzo 2009

4 APRILE, PULLMAN GRATUITI ANCHE DALL'UNICAL

PASSA DALLA NOSTRA SEDE SUL PONTE COPERTO UNICAL, OPPURE CONTATTACI A QUESTO NUMERO:320-2586677, PER PRENOTARE IL TUO POSTO SUI PULLMAN CHE VENERDI' 3 APRILE DALL'UNICAL PARTIRANNO PER ROMA

VERSO IL 4 APRILE

Tutto il mondo sta attraversando un momento di difficoltà senza precedenti a causa della crisi economica che ha colpito il sistema economico e finanziario. La crisi si innesta nel nostro Paese in un sistema produttivo già diffusamente debole e bisognoso di innovazioni, su una situazione infrastrutturale che soffre carenze decennali, su un welfare e su un sistema di istruzione e formazione che soffre da anni per i tagli e per la mancanza di un progetto da parte dei governi centrali e locali.
In questo quadro di forte e strutturale debolezza, le risposte del governo alla crisi risultano del tutto insufficienti e inadeguate. D’altro canto emerge chiaramente il disegno della maggioranza di utilizzare la crisi per mettere in campo un’azione di cambiamento radicale delle regole della nostra democrazia, che va dall’attacco alla Costituzione fino ai tentativi di snaturare e modificare nel suo DNA il ruolo del sindacato confederale e più in generale delle forze di rappresentanza sociale.
Noi siamo convinti che l’università si possa cambiare e che esistano misure che il Governo può mettere in atto per garantire il permanere di un sistema di formazione pubblico ed un sostegno affinché anche in una fase di crisi i giovani continuino ad avvicinarsi all’università indipendentemente dalle proprie condizioni economiche leggendo l’investimento sulla formazione come un investimento sul futuro.
Chiediamo al Governo di fare sì che la crisi non paralizzi la nostra possibilità di studiare: per questo il 4 aprile saremo in piazza, insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL.
Chiediamo al Governo e al Parlamento l’abrogazione della Legge che istituisce in Italia il numero chiuso e l’approvazione di una nuova legge sull’accesso all’università che garantisca a tutti pari opportunità di proseguire gli studi.
Chiediamo al Governo e al Parlamento l’abolizione degli ordini professionali, retaggio medievale e ulteriore barriera per i giovani sulla strada della propria realizzazione.
Diciamo no al numero chiuso, perché il nostro sistema formativo e l’accesso alle professioni siano liberi a tutti: per questo il 4 aprile saremo in piazza, insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL.
Chiediamo che non venga toccato il valore pubblico della formazione e che venga abolita la possibilità di trasformazione in fondazione degli Atenei.
Chiediamo che non si tocchi il valore legale del titolo di studi! Diciamo no alle privatizzazioni, perché la formazione continui ad essere un bene pubblico e perché venga mantenuto il valore legale del titolo di studi: per questo il 4 aprile saremo in piazza, insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL.
Chiediamo un adeguamento dei parametri ISEE per l'attribuzione dei benefici erogato dagli Enti per il Diritto allo Studio che amplii la platea degli aventi diritto.
Per questo difendiamo il tetto del 20% sul Fondo di Finanziamento Ordinario come limite massimo per la quota di bilancio proveniente dalla tassazione.
Chiediamo che vengano introdotte sanzioni certe per gli Atenei che non rispettano questo limite.
Chiediamo che venga stabilito a livello nazionale il vincolo che i sistemi di tassazione universitari si basino su una fasciazione continua, evitando in questo modo che studenti con un reddito di poco differente paghino tasse consistentemente differenti.
Diciamo no all’aumento delle tasse universitarie e chiediamo una redistribuzione più equa delle spese.
Chiediamo interventi straordinari di sostegno al Diritto allo Studio per chi proviene da famiglie colpite dalla crisi, a partire dalla gratuità delle mense e dei trasporti locali e dalla rimodulazione immediata della seconda rata delle tasse.
Chiediamo l'istituzione di un fondo perché gli studenti possano usufruire di un prestito a tasso zero con cui coprire i primi mesi d'affitto e le prime spese per la casa.
Chiediamo al Governo di fare sì che la crisi non paralizzi la nostra possibilità di studiare: per questo il 4 aprile saremo in piazza, insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL.

venerdì 20 marzo 2009

BRUNETTA UNICO GUERRIGLIERO

Il Ministro Brunetta ha oggi usato parole inaccettabili nei confronti del movimento studentesco.

E’ fuori dalla realtà definire “guerriglieri” centinaia di migliaia di studenti che da questo autunno ad oggi sono scesi nelle piazze dimostrando all’opinione pubblica di voler manifestare pacificamente il proprio dissenso contro i provvedimenti del Governo per l’Università. Intendiamo ricordare, a questo punto con maggior vigore, che il ruolo di un Governo, come dei Ministri che lo compongono, è quello di ascoltare le esigenze della popolazione, non di rimanere sordi a straordinarie manifestazioni di protesta, di discutere con il Paese e con il Parlamento, non di essere autoreferenziali alimentando un clima di tensione contro chi dissente.

Non possiamo che condannare le parole del Ministro Brunetta invitandolo a riguardarsi i filmati delle nostre manifestazioni che sono sempre state caratterizzate da un clima pacifico, nonostante l’ingente partecipazione, per il preciso intento degli studenti di mostrarsi civili nella protesta. Invitiamo, inoltre, il Ministro Brunetta a fare un analisi più ampia delle elezioni dei rappresentanti degli studenti in Italia, da Verona a Perugia, da Torino a Padova, dove il carattere intelligentemente pacifico delle mobilitazioni ha premiato con la democrazia un riconoscimento alle ragioni di questa straordinaria protesta che abbiamo appena ricominciato.

mercoledì 11 marzo 2009

18 MARZO MOBILITAZIONE NAZIONALE DI SCUOLA E UNIVERSITA'

Mercoledì 18 il mondo della conoscenza scenderà in piazza per una mobilitazione nazionale che si articolerà principalmente in manifestazioni regionali. E’ la prima volta che tutto il comparto della conoscenza, unitariamente tra scuola e Università, scende in piazza congiuntamente.
L’Unione degli Universitari aderisce e promuove la mobilitazione della FLC e sarà in piazza al fianco dei lavoratori di scuola e Università per difendere il carattere pubblico del sistema formativo italiano, perchè l’Università non può diventare una fondazione privata, perchè lo studio deve rimanere un diritto da garantire e non un debito da contrarre, perchè l’Università non può diventare un’impresa privata, perchè gli Atenei sono e devono rimanere un ente pubblico autarchico e non economico.
Per questo invitiamo tutti gli studenti a scendere in piazza Mercoledì 18 per difendere insieme ai lavoratori l’Università pubblica ed il diritto alla formazione.
9.30 concentramento-sit in, P.zza XI Settembre (Cosenza)

sabato 7 marzo 2009

venerdì 6 marzo 2009

COMUNICAZIONE IMPORTANTE

MARTEDI' 10 ALLE 11.30
gli studenti dell'unical convocano
presso l'aula cogestita FILOL. 8
ci sarà una assemblea pubblica per discutere della
"Proposta di Modifica dello Statuto d'Ateneo" che prevede l'accorpamento delle attività del Centro Residenziale (ente autonomo, che oggi eroga i servizi del diritto allo studio) a quelle del CDA dell'Unical.


E' importante partecipare perchè:


-formalmente la proposta passa come un "riassetto di gestione" per ridurre gli sprechi presenti;
-sostanzialmente la modifica si concretizzerebbe in accentramento di potere nelle mani del Rettore;
-in conseguenza alla modifica non può essere esclusa la possibilità che i servizi del diritto allo studio possano passare ad una graduale gestione "esterna" (ad es. fondazioni di diritto privato).


l'invito è allargato a tutte le componenti dell'Unical.

lunedì 9 febbraio 2009

Difendiamo la democrazia del Nostro Paese

La democrazia italiana sta subendo in queste ore un attacco senza precedenti dal dopoguerra ad oggi.
Il Presidente del Consiglio che vergognosamente usa la dolorosa vicenda di Eluana Englaro come strumento per scavalcare la Costituzione annunciando l'intenzione di cambiarla se dovesse rappresentare un ostacolo in questa triste vicenda. Il Vaticano dal canto suo afferma di essere deluso dal Presidente della Repubblica che altro non ha fatto che adempiere a pieno alle sue funzioni di garante della carta costituzionale. Il Governo, dopo aver esautorato il Parlamento dalle sue funzioni a colpi di decreti legge e di voti di fiducia, ora intende anche esautorare il Capo dello Stato dai suoi doveri.
L'Unione degli Universitari intende partecipare alle iniziative che verranno organizzate in queste ore nelle piazze italiane per manifestare la propria contrarietà a questo accanimento contro la dignità umana e per esprimere solidarietà al Capo dello Stato e ai principi di costituzionalità che egli rappresenta e che sono oggi sotto un dittatoriale attacco.

venerdì 6 febbraio 2009

13 FEBBRAIO - APPELLO ALLA MOBILITAZIONE.

L’Unione degli Universitari lancia un appello per le manifestazioni che dal 13 Febbraio riapriranno il percorso di mobilitazione dei lavoratori. Oggi tanto il mondo del lavoro quanto quello dell’istruzione sono sotto un forte attacco da parte del Governo. Un mondo del lavoro fatto di certezze è per i giovani sempre più un miraggio, un mondo del lavoro precario oggi è per i figli di questi lavoratori una difficoltà in più per i loro studi.

Chiediamo all’intero mondo giovanile di condividere il nostro appello perchè i lavoratori non siano soli in piazza, perchè gli studenti ed i giovani sono tutt’altro che esenti dalle conseguenze di ciò a cui la crisi sta portando nel mondo del lavoro.
Di seguito l'appello.

NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!

Noi la crisi non la paghiamo! Lo slogan che ha caratterizzato il movimento studentesco di questo autunno raccoglie in sé la mancata rassegnazione di una generazione priva di prospettive, che vede, a differenza delle generazioni precedenti, un futuro precario.

Siamo la generazione che per prima vede la precarietà a tempo indeterminato, che per prima vede la mancanza di stabilità, che per prima vede l’impossibilità di autodeterminarsi. Siamo la prima generazione senza futuro.

Ma in questo contesto di continuo smantellamento di certezze sociali per le nuove generazioni, inevitabile conseguenza di un rafforzamento dei poteri forti del nostro Paese, il Governo ha deciso che la maniera migliore per affrontare la grave crisi economica che sta imperversando è attaccare la spesa pubblica, dagli ammortizzatori sociali, per i lavoratori che subiscono la cassa integrazione, al sistema di istruzione, primo motore del progresso sociale, culturale ed economico del Paese.

Le linee guida per l’Università presentate dal Ministro Gelmini sono solo l’ultimo atto di una serie di provvedimenti volti a scardinare il carattere pubblico del sapere e del diritto allo studio. Non possiamo accettare un sistema di formazione che ripone i suoi cardini nelle barriere all’accesso, nella dipendenza da finanziamenti privati, nei prestiti d’onore, nella mancanza di un valore legale al titolo di studio.

Oggi tanto il mondo del lavoro quanto quello della formazione sono sotto attacco. Gli strumenti largamente usati dalle imprese per affrontare la crisi sono la cassa integrazione per i lavoratori con contratto stabile ed il licenziamento per i lavoratori precari., strumenti che hanno riguardi esclusivamente per i bilanci delle imprese e non per il futuro dei lavoratori e dello stato sociale. Un lavoratore in cassa integrazione e un precario licenziato non hanno prospettive per il loro futuro, né per i loro figli a cui il Governo deve garantire la possibilità di accedere ai gradi più alti di formazione attraverso un sistema di agevolazioni che vanno oltre l’erogazione di finanziamenti atti alla copertura delle borse di studio per un solo anno.

Il taglio dei finanziamenti all’istruzione, il licenziamento di migliaia di precari, i provvedimenti di riduzione per i futuri trattamenti pensionistici sono misure che tolgono dignità sociale alle fasce deboli della popolazione che, invece di venire tutelate dalla crisi, diventano i principali soggetti a cui il Governo vuole far pagare le conseguenze. L’Unione degli Universitari ritiene, pertanto, importante riprendere il cammino di mobilitazione insieme ai lavoratori, come in occasione dello sciopero generale della CGIL del 12 Dicembre. Torneremo in piazza a partire dalla manifestazione del 13 Febbraio di FIOM e Funzione Pubblica della CGIL, per continuare con quella dello SPI il 4 Marzo e della FLC di fine Marzo la mobilitazione generale della CGIL prevista per il 4 Aprile. Saremo in piazza con il sindacato per affiancare alle istanze dei lavoratori la tutela del diritto allo studio, perchè le conseguenze di questa crisi non posso ricadere su lavoratori, pensionati e studenti, perchè esistono politiche diverse per uscire dalla crisi, politiche che devono vedere la centralità dei temi del lavoro, della formazione, della conoscenza, del diritto allo studio.

martedì 3 febbraio 2009

UDU CONTRO IL NUMERO CHIUSO

E’ stata convocata l’udienza di merito per il Maxi-ricorso presentato dall’Unione degli Universitari per i concorsi per l’accesso al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2007/08.
L’Unione degli Universitari si aspetta una sentenza definitiva che ponga un punto fermo in questa estenuante battaglia giudiziaria e culturale che, per l’UdU, trascende gli errori contenuti nei test e riguarda la concezione di Numero Chiuso come violazione del Diritto allo Studio. Per questo si intende precisare che la preoccupazione dell’UdU in questa contesa giudiziaria è non solo la tutela dei ricorrenti, ma anche di coloro che, invece, sono entrati con il concorso “sotto accusa” e oggetto di causa.
L’Unione degli Universitari dopo la pronuncia del Consiglio di Stato auspica una responsabile presa di posizione da parte del Legislatore che scaturisca da una risposta politica al problema dei ricorrenti e degli studenti ammessi, nonché del numero chiuso, strumento di selezione che questo ricorso sta dimostrando essere una evidente violazione del diritto allo studio.

fonte:www.udu.it

giovedì 29 gennaio 2009

LE RESIDENZE CHIODO ALLAGATE

Vi proponiamo in questo post, un video pubblicato da Robinudu su youtube qualche mese fà. Nel filmato (anche se breve) si può vedere la situazione che si crea nelle Residenze Chiodo (aperte da due anni) quando piove...



Naturalmente, oggi la situazione non è delle migliori e con le pioggie torrenziali di questi ultimi giorni la situazione dei chiodo non è di certo migliorata...

Sportello Immigrati Unical UDU-CGIL

Vi informiamo con estremo piacere che presso il centro servizi UdU Cosenza, ogni mercoledì dalle 9.00 alle 13.00 sarà attivo un servizio di assistenza diretta per gli studenti stranieri iscritti all'Unical.

lunedì 12 gennaio 2009

NON C'è UN CAxxo da inaugurare



domenica 11 gennaio 2009

Part-Time Studenti - graduatorie definitive

sono sTATE PUBBLICATE LE GRADUATORIE DEFINITIVE PER IL PART-TIME UNICAL.
PUOI CONSULTARLE AL SEGUENTE LINK:

mercoledì 7 gennaio 2009

Approvato il DL 180 sull'università

Il suo destino viene deciso ancora una volta in maniera autoritaria e senza discussione attraverso un voto di fiducia sulla conversione di un decreto legge beffa. Il DL 180 è l’ennesima presa in giro che gli studenti universitari ed il mondo accademico tutto hanno dovuto subire. La risposta a mesi di mobilitazioni è stato un provvedimento che stanzia qualche spicciolo per il diritto allo studio come contentino a fronte di una politica sull’Università che porta alla distruzione del sistema formativo pubblico

Un contentino dato da un Governo sordo alle opinioni degli studenti, che ritarda solo di alcuni mesi la messa in atto del suo progetto distruttivo per poter ancora una volta, come già ha fatto in occasione della Legge 133/08, agire nel momento in cui le aule universitarie sono deserte. Una presa in giro di un Governo che non riconosce gli spazi di democrazia e di confronto. Una presa in giro di un Governo incapace persino di recepire le sollecitazioni del Presidente della Repubblica che ancora una volta nel suo discorso di fine anno ha invitato, inascoltato, ad interloquire con gli studenti universitari.
fonte www.udu.it